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La stanza di Remo
I can't breathe

ideazione e drammaturgia Saveria Project

con

Luca Carboni

Rebecah Commey

Stefano Moretti

Giulia Valenti

e con le voci e i volti delle partigiane e dei partigiani Germana Masi, Remo Passerini, Pietro Reverdito, Paolo Repetto, Lina Tinti.

collaborazione alla drammaturgia e alla messa in scena Gabriel Da Costa 

disegno luci Orlando Bolognesi

tecnico luci e video Eleonora Diana

foto di scena Andrea Macchia

produzione Fondazione Teatro Piemonte Europa e Saveria Project

progetto vincitore del bando Sostegno! promosso da Emilia Romagna Teatro Fondazione e del bando Gramsci Lab

con il sostegno di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, ANPI provinciale di Bologna, Comune di Bologna, ATER Fondazione, Teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno.

Osservare, ascoltare, guardarsi indietro. Fare i contri con il passato per confrontarlo con il presente. In una parola, ricordare. 

 

Qui non possono esserci i partigiani, perché troppo anziani,
troppo lontani o perché non ci sono più. Non possono esserci i ragazzi che lottano per i propri diritti, perché a volte non hanno un documento valido. Così per molto tempo non c'è potuto essere il teatro, incontro tra attori e pubblico.

La stanza di Remo è un luogo in cui i ricordi di un partigiano, prigioniero politico nel campo di concentramento di Bolzano, si intrecciano con le esperienze di altre donne e uomini che hanno fatto la Resistenza. Ma è anche il luogo dove il bisogno di lotta dei ventenni di oggi, che si battono contro le discriminazioni razziali e di genere, si incontra con quello delle generazioni passate. Attorno a quella stanza e al suo ricordo, si snodano le vite di tre attori. Stanno scrivendo uno spettacolo, chiedendosi cosa voglia dire vivere senza essere indifferenti.

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